JOHANNES BOCKENHEIM

Ministrum de canapo



Sic fac ministrum de canapo. Recipe eum, et munda eum in aqua callida, et mitte eum lente bulire, ita quod coagulatur superius; et tunc remove partem superiorem, et mitte per straminiam, ut aqua exeat; et tunc mitte eum ad ignem cum pane grattato, et cepis rostitis in oleo olive; et tunc tempera illum cum lacte eius, zapharano, et aliis speciebus; et sparge uva passa ad scutellam. semi di canapa
pane grattugiato
cipolle
olio d'oliva
zafferano
spezie
uva passa
Fai in questo modo la minestra di semi di canapa. Prendili, privali delle bucce in acqua calda mettendoli a bollire lentamente in modo che queste vengano alla superfice; toglile e metti i semi nel setaccio, affinchè coli il liquido e poi mettili a cuocere sul fuoco con pane grattugiato e cipolle arrostite in olio d'oliva; poi stemperali col loro liquido, aggiungendo zafferano e altre spezie cospargendo i piatti di uva passa.

CENNI STORICI

Anche Martino Rossi presenta una ricetta uguale, con la sola aggiunta di mandorle tritate ai semi di canapa, impasto che poi viene cucinato e allungato con brodo di carne e zucchero. E' quindi presente anche nel De honesta voluptate e valitudine di Platina che però la ritiene una pietanza poco pregevole e di fatto scompare quasi completamente nei ricettari successivi. L'utilizzo di alimenti contenenti sostanze narcotiche era comunque un tempo spesso determinato da situazioni di carestia o di contingenza e sono numerose le testimonianze di panificazioni con cereali in parte allucinogeni, come il loglio, la zizzania, che causavano stati di eccitazione collettiva alla base forse di molte rivolte popolari. Anche Roberto di Spilimbergo ricorda nel suo diario all'anno 1527 che la segale veniva mescolata al loglio "che imbriaca per siffatto modo l'homo che mangiava pan de sigala e subito se stordiva".